Separa
Simone Damiani è un regista che ha deciso di fare un film e distribuirlo, gratis, via internet.
Credo che la scelta sia stata dettata da motivazioni pratiche e necessarie (il non aver trovato case di produzione che investissero sul film) oltre a qualche piccolo “calcolo da rete”. Tra MySpace, Facebook e un blog su WordPress il film ha avuto più di tremila download in una sola settimana.
Resta il fatto di un progetto ideato e realizzato con poche risorse che si pone prepotentemente all’attenzione degli addetti ai lavori. Damiani e tutta la troupe si dichiarano:
un gruppo di giovani professionisti del settore cinematografico che hanno un solo scopo nella vita: dimostrare che si può fare cinema senza essere “figli di…” e senza “darla a…”.dunque professionisti che oggi usano internet ma che domani, quando avranno agganciato il produttore giusto, rientreranno nella canonicità dell’esercizio della propria professione.
Ed è giusto anche questo, l’utilizzo di mezzi liberi per raggiungere un risultato di visibilità. Ma questa non è certamente una novità e tanti “blogger” lo sanno molto bene. Non capisco perché qualcuno parla di “coraggio” e altri di “medioevo”. L’operazione (sia chiaro, per me è meritoria) utilizza a pieno la tecnica di marketing propria della rete ed è sviluppata con estrema cognizione di causa.
A me ricorda il primo film di Moretti girato in Super8 e diffuso garzie a un grande passaparola, ma soprattutto a qualche partito e qualche movimento , d’altronde questo era l’unico marketing dal basso di allora.
Quindi nulla di nuovo sotto il cielo della diffusione attraverso “i nuovi media”, allora guardiamoci il film, discutiamo di quello, recensiamolo e apprezziamolo come opera prima di giovani che non avevano altri mezzi per farsi conoscere. Ma poi il cinema, resta sempre il tempio del film.