Mi son dimesso da italiano… ma da tempo

Un collega stamattina, con un tono abbastanza concitato, mi ha chiesto se avessi visto in tv “Berlusconi a ballarò”.  Alla mia risposta negativa (e non aggiungo neanche che seguo una “logica” anarchica nello zapping)  lui, con gli occhi fuori dalle orbite -come se mi stesse annunciando alla  Orson Wells l”invasione degli extraterrestri- aggiunge: “ma allora non hai sentito che’ ha detto?”.

E che mai poteva dire che io ora non possa immaginare ? Così come non mi sorprende neanche quello che leggo su “La Repubblica” stamattina (”Il presidente del Consiglio ha colto al volo l’occasione offerta da un cittadino, che gli ha chiesto di ‘oscurare’ il Tg del terzo canale Rai perché “‘nun se po’ guardà”, e ha risposto “allora non paghiamo più il canone.“).

Se giri il web a 360 gradi trovi la notizia condita e approfondita da punti di vista anche inpensabili (almeno per me) e allora, sempre con la mia logica anarchica nella selezione, o meglio nel filtraggio, delle notizie, giro fino al minimo il (mio) potenziometro  dell’attenzione e “automaticamente” alzo le spalle e faccio qualcos’altro.

Il mio collega allora si indigna, non con Berlusconi, ma con me accusandomi di essere “anti-italiano” perchè non dimostro interesse per il “nostro” bene comune.

Anti-italiano ? …  mi viene in mente la rubrica di Bocca su “L’Espresso” (e anche quella simpatica conclusione di Torriero alle note di Zambardino)  e gli rispondo che “non sono italiano…  mi sono dimesso da tempo“.