Martedì scorso è stato firmato da CISL e UIL un documento di preaccordo con Brunetta che tra le tante cose individua anche le risorse economiche per i contratti del pubblico impiego (biennio economico 2008-2009). Mentre l’inflazione reale viaggia intorno al 7%, l’incremento biennale degli stipendi sarà del 3%. Ciò significa che con quei 40 euro il potere d’acquisto delle buste paga non potrà neanche lontanamente risalire il burrone in cui è scivolato.
Quell’accordo, giustamente, non è stato sottoscritto dalla CGIL che ha riconfermato lo sciopero nazionale già annunciato da tempo.
Aggiungiamo a tutto questo che sia la CISL che la UIL continuano a intrecciare rapporti, partecipando anche a incontri carbonari, con chi ha ben altro in mente e lo può fare soltanto avendo difronte un sindacato diviso.
Leggete cosa dice Sacconi:
«Il problema è che la Cgil si è isolata dalla altre organizzazioni, non ha sottoscritto il primo documento sulla modifica del modello contrattuale, che invece è stato condiviso da Cisl, Uil e Confindustria. Si è sottratta alla responsabilità di firmare l’accordo quadro per l’impiego pubblico come si è sottratta all’accordo sul commercio, come purtroppo sta facendo in molte circostanze. Spero che intervenga una riflessione all’interno di quella organizzazione, perché il fatto di isolarsi da tutti gli altri attori sociali non può non generare riflessioni sulla linea seguita fin qui. Rifletta la Cgil sul fatto di mettere veti su tutto. Gli incontri informali avvengono continuamente, sono nella prassi delle relazioni industriali».
Ma una cosa positiva c’è ed è la reazione dei lavoratori che invece decidono di non accettare quell’accordo e di scendere in piazza con la CGIL. Domani, infatti, tutta la UIL-FPL e molti lavoratori della CISL aderiranno allo sciopero nazionale. Per parare il colpo sapete cosa farà domani la CISL ? Svolgerà delle assemblee sindacali (remunerate) dei propri iscritti per cercare di arginare le fughe…
mah