Riparte unAcademy

Finalmente riparte unAcademy, uno dei tanti laboratori esperienziali e sperimentali in SL del nostro infaticabile GG.

Il 26 novembre, alle 21, aprirà la nuova stagione, Francesco Pizzetti (Presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali) che terrà una conferenza intitolata “Social Network: i valori della community, le incognite della Rete“.
La domanda pressante è “come far convivere privacy e libertà”. A partire dal Memorandum di Roma e dalla Risoluzione di Strasburgo si cercherà di ragionare su questo problema.

Mi son dimesso da italiano… ma da tempo

Un collega stamattina, con un tono abbastanza concitato, mi ha chiesto se avessi visto in tv “Berlusconi a ballarò”.  Alla mia risposta negativa (e non aggiungo neanche che seguo una “logica” anarchica nello zapping)  lui, con gli occhi fuori dalle orbite -come se mi stesse annunciando alla  Orson Wells l”invasione degli extraterrestri- aggiunge: “ma allora non hai sentito che’ ha detto?”.

E che mai poteva dire che io ora non possa immaginare ? Così come non mi sorprende neanche quello che leggo su “La Repubblica” stamattina (”Il presidente del Consiglio ha colto al volo l’occasione offerta da un cittadino, che gli ha chiesto di ‘oscurare’ il Tg del terzo canale Rai perché “‘nun se po’ guardà”, e ha risposto “allora non paghiamo più il canone.“).

Se giri il web a 360 gradi trovi la notizia condita e approfondita da punti di vista anche inpensabili (almeno per me) e allora, sempre con la mia logica anarchica nella selezione, o meglio nel filtraggio, delle notizie, giro fino al minimo il (mio) potenziometro  dell’attenzione e “automaticamente” alzo le spalle e faccio qualcos’altro.

Il mio collega allora si indigna, non con Berlusconi, ma con me accusandomi di essere “anti-italiano” perchè non dimostro interesse per il “nostro” bene comune.

Anti-italiano ? …  mi viene in mente la rubrica di Bocca su “L’Espresso” (e anche quella simpatica conclusione di Torriero alle note di Zambardino)  e gli rispondo che “non sono italiano…  mi sono dimesso da tempo“.

Sentenza per la Diaz

Separa

Ieri a Genova il tribunale ha assolto tutti i vertici della polizia  per l’irruzione alla scuola Diaz durante il G8 . Condannati invece 13 dei 29 agenti imputati.
La sentenza è stata letta in aula  dopo che tutti  i telegiornali avevano chiuso i battenti, fatta eccezione de “La7″ che ha  dato la notizia immediatamente.

La sentenza della Diaz, dopo quella di Bolzaneto,  conferma  che  la strada della giustizia non è né dritta e né tortuosa ma semplicemente impraticabile.

Domani in piazza

Martedì scorso è stato firmato da CISL e UIL un documento di preaccordo con Brunetta che tra le tante cose individua anche le risorse economiche per i contratti del pubblico impiego (biennio economico 2008-2009). Mentre l’inflazione reale viaggia intorno al 7%, l’incremento biennale degli stipendi sarà del 3%. Ciò significa che con quei 40 euro il potere d’acquisto delle buste paga non potrà neanche lontanamente risalire il burrone in cui è scivolato.
Quell’accordo, giustamente, non è stato sottoscritto dalla CGIL che ha riconfermato lo sciopero nazionale già annunciato da tempo.

Aggiungiamo a tutto questo che sia la CISL che la UIL continuano a intrecciare rapporti, partecipando anche a incontri carbonari, con chi ha ben altro in mente e lo può fare soltanto avendo difronte un sindacato diviso.

Leggete cosa dice Sacconi:

«Il problema è che la Cgil si è isolata dalla altre organizzazioni, non ha sottoscritto il primo documento sulla modifica del modello contrattuale, che invece è stato condiviso da Cisl, Uil e Confindustria. Si è sottratta alla responsabilità di firmare l’accordo quadro per l’impiego pubblico come si è sottratta all’accordo sul commercio, come purtroppo sta facendo in molte circostanze. Spero che intervenga una riflessione all’interno di quella organizzazione, perché il fatto di isolarsi da tutti gli altri attori sociali non può non generare riflessioni sulla linea seguita fin qui. Rifletta la Cgil sul fatto di mettere veti su tutto. Gli incontri informali avvengono continuamente, sono nella prassi delle relazioni industriali».

Ma una cosa positiva c’è ed è la reazione dei lavoratori che invece decidono di non accettare quell’accordo e di scendere in piazza con la CGIL. Domani, infatti, tutta la UIL-FPL e molti lavoratori  della CISL aderiranno allo sciopero nazionale. Per parare il colpo sapete cosa farà domani la CISL ? Svolgerà delle assemblee sindacali (remunerate) dei propri iscritti per cercare di arginare le fughe…

mah :-|

Scopri l'oligarchy

Molleindustria ci fa divertire con un nuovo gioco, Oligarchy dove “puoi diventare il protagonista dell’era del petrolio: esplora e trivella in giro per il mondo, corrompi i politici, blocca le energie alternative ed aumenta la dipendenza petrolifera.

Se siete lucani, come me, potere immaginavi la val d’Agri o qualsiasi altro territorio della regione e divertivi a bucherellare qua e la e poi gestire i rapporti con la politica e con il territorio ma anche le risorse prima che si esauriscono.

Parliamo di Congo

E’ estremamente interessante quel micro dibattito sviluppatosi sotto il post di Vale Landia e mi ha impressionato il fatto che lei abbia quasi chiesto scusa per aver detto una cosa semplice ma più reale del re.

Siccome sono uno di quei pochi che di Obama si è interessato poco , non  perchè contrario alla sua elezione ma perchè ho ritenuto e continuo a ritenere esagerato, se non inutile, tutto l’interessamento e l’ambaradan nostrano intorno a queste elezioni. Poi Veltroni e  Franceschini hanno appena chiarito che sono in attesa dell’onda lunga… e allora buon per loro.

Ma parliamo di Congo. E’ un paese grande quasi quanto un quarto dell’Europa,  e dispone: di una discreta ricchezza naturale di oro, diamanti, uranio, cobalto, rame, legno, gomma arabica e soprattutto coltan (il tanto conteso metallo utilizzato per telefonini e per componenti informatiche in generale).

E’ uno stato sotto dittatura ereditaria dove lepresident ha poteri assoluti: nomina direttamente i parlamentari, il primo ministro, il governo, le commissioni, e tutto il resto.

Vive un conflitto tra i più sanguinosi al mondo tanto da aver dato vita alla “guerra mondiale africana“, con 3 milioni di morti (tutti civili e la maggior parte bambini) e 3 milioni di sfollati.

Più o meno fino al 2004 i caschi blu dell’ONU hanno garantito una piccolissima e flebile stabilità ma dal 2005 la situazione è precipitata.

Che succede oggi nel Congo ?  “La Repubblica” cita cifre da cataclisma: “Gli sfollati in Congo sono più di un milione e 600.000. Sono presi in trappola senza né acqua né cibo” e non riescono ad essere raggiunti da nessun tipo di aiuto umanitario. L’unica presenza, al momento, è quella dei “Medici senza frontiere” e di qualche centro salesiano che se pur minacciato resiste per proteggere i bambini ospitati.

Eugenio Balsini, coordinatore regionale dell’organizzazione non governativa Coopi ha dichiarato che “Il problema piu’ grande e’ il rifornimento di viveri, la pipeline del Pam e’ in crisi gia’ da luglio. Si aspettano altre scorte, ma non si sa quando arriveranno. Il l Cndp controlla le strade di accesso a Goma e non passano prodotti agricoli. La via di vettovagliamento principale e’ il Ruanda che pero’, qualora la diplomazia dovesse fallire, potrebbe decidere di chiudere le frontiere. (…) Nessuno va e nessuno vienese si oltrepassa il blocco non si torna piu’ indietro: si viene reclutati per combattere, un rischio che corrono soprattutto i bambini orfani. Sul piano negoziale il rischio maggiore e’ quello di tornare alle vecchie dinamiche: accordi che verranno meno dopo una fase di calma di 6-8 mesi; poi una nuova esplosione di violenza. Resta il fatto che l’opzione militare non ha portato a nulla finora“.

Allora si possono fare tante cose e tra le tante anche questa, ma comunque parliamone !

Torno subito

Separa

Simone Damiani è un regista che ha deciso di fare un film e distribuirlo, gratis, via internet.

Credo che la scelta sia stata dettata da motivazioni pratiche e necessarie (il non aver trovato case di produzione che investissero sul film) oltre a qualche piccolo “calcolo da rete”. Tra MySpace, Facebook e un blog su WordPress il film ha avuto più di tremila download in una sola settimana.

Resta il fatto di un progetto ideato e realizzato con poche risorse che si pone prepotentemente all’attenzione degli addetti ai lavori. Damiani e tutta la troupe si dichiarano:

un gruppo di giovani professionisti del settore cinematografico che hanno un solo scopo nella vita: dimostrare che si può fare cinema senza essere “figli di…” e senza “darla a…”.

dunque professionisti che oggi usano internet ma che domani, quando avranno agganciato il produttore giusto, rientreranno nella canonicità dell’esercizio della propria professione.

Ed è giusto anche questo, l’utilizzo di mezzi liberi per raggiungere un risultato di visibilità. Ma questa non è certamente una novità e tanti “blogger” lo sanno molto bene.  Non capisco perché qualcuno parla di “coraggio” e altri di “medioevo”. L’operazione (sia chiaro, per me è meritoria) utilizza a pieno la tecnica di marketing propria della rete ed è sviluppata con estrema cognizione di causa.

A me ricorda il primo film di Moretti girato in Super8 e diffuso garzie a un grande passaparola, ma soprattutto a qualche partito e qualche movimento , d’altronde questo era l’unico marketing dal basso di allora.

Quindi nulla di nuovo sotto il cielo della diffusione attraverso “i nuovi media”, allora guardiamoci il film, discutiamo di quello, recensiamolo e apprezziamolo come opera prima di giovani che non avevano altri mezzi per farsi conoscere. Ma poi il cinema, resta sempre il tempio del film.

PES vs Fastweb

C’è una petizione on line di chi ha acquistato Pes 2009 e ha Fastweb come ISP perchè non riesce (così come è già accaduto per PES 2008) a connettersi con altri giocatori provenienti da fornitori diversi da Fastweb, a meno di passare all’IP pubblico, con un notevole esborso di denaro.

Sono (anzi siamo perchè ho firmato anch’io) oltre 800 persone che chiedono a KonamiHalifax e a Fastweb di risolvere il problema e distribuire una patch per Fastweb, come quella creata per Pes 2008.

Insomma è storia vecchia e tutti coloro i quali hanno Fastweb conoscono bene cosa significa avere  le porte chiuse e se volete  dare una mano firmate la petizione.

Che fare dopo il 30?

Me lo chiede qui Astronik e invece di rispondere al commento provo a fare un post di incitamento.

Il decreto Gelmini sarebbe stato approvato comunque e questo, quelli un pò più lungimiranti, lo sapevano da un pezzo. Sia perché il governo avrebbe rischiato una brutta crisi e soprattutto perchè la finanziaria, di cui quel decreto è figlio, era già approvata da un pezzo.

Ma che fare da domani in poi ?

Secondo me sono percorribili soltanto due strade:

1) tornare in buon ordine nei propri banchi e ai propri posti di lavoro e sperare che qualcosa cambi o migliori sotto la spinta dell’azione dell’opposizione in parlamento (qualcosa del genere accadde dopo l’approvazione della “riforma Moratti”) e di qualche regione come questa.

2) Continuare con la protesta e spingere fino in fondo senza guardare indietro. Ricordiamoci di qualche anno fa quando i giovani precari francesi hanno assediato Parigi contro il “ Contrat première embauche”. Anzi allargare la protesta, come sostengo da tempo, alle rivendicazioni contrattuali ragionando e stimolando la discussione sui posti di lavoro al di fuori dei binari sindacali (anche perchè CISL e UIL sembrano favorevoli all’accordo).

Insomma, come urlato nel post precedente, mio caro Astronik, “ce n’est qu’un debut continue le combat !

ce n’est qu’un debut continue le combat !

Gli studenti conoscono con precisione la riforma Gelmini, lo si capisce dalle forme di protesta e dagli slogan urlati in piazza: “noi non pagheremo la vostra crisi”.
C’è un governo, o meglio un pensiero politico,  che vuole tagliare tutto ciò che ritiene sterile,  improduttivo e che non risponde alle logiche di mercato (salari, pensioni, servizi pubblici, stipendi, organico, precari, ecc.) e vuole incrementare tutte le spese che salvaguardino l’arrembaggio privato all’economia di stato (appalti inutili, spese militari, sostegno al capitale, salvataggi alle banche, ecc.). Praticamenten la politica è questa: privatizziamo i profitti e socializziamo le perdite.

E’ ovvio, non dovrei neanche dirlo, che chi deve pagare il prezzo di tutto questo sono i lavoratori,  i precari, i pensionati e gli studenti.

Le manifestazioni di questi giorni oltre a dare, come già detto, un preciso segnale in direzione della comprensione di questo solito e diabolico meccanismo stanno (finalmente) anche accrescendo  lo spirito critico, l’indignazione, la rabbia, e anche quel vecchio fenomeno che anni fa si chiamava “coscienza di classe“  e che oggi potremo definire sociale, politica, democraticadelle, ecc….

Berlusconi, poi Cossiga (quello con la k e le S runiche) e infine Gelmini dicono che c’è poco da discutere.

Si ma, dico io, discutere di cosa ?

C’è solo da fare: o si blocca la riforma oppure  (dopo il voto di mercoledì in parlamento) si continua la lotta, con un vecchio ma sostanzioso grido: “ce n’est qu’un debut continue le combat !“.

Anzi direi che sarebbe proprio il caso di estendere il “movimento”  anche ai lavoratori  (che poi sono in parte  genitori) unificando quelle vertenze contrattuali che dovrebbero vedere in piazza i lavoratori dal 30 ottobre al 14 novembre.

Tanto la controparte è la stessa.

Linux Day 2008

Come segnalato qualche giorno fa da rosantica domani, sabato 25 ottobre, si svolgerà l’ottava edizione del Linux Day organizzato dal Basilicata Linux User Group in collaborazione con l’Italian Linux Society, con i Linux Users Group e con Associazioni, Scuole, Enti, Università o gruppi di persone che in Italia promuovono il sistema operativo GNU/Linux e il “Software Libero”.

Si parlerà di: Wirless,  Voip,  Crittografia,  Eunix,  Selinux e Privacy

Qui trovate il programma completo della manifestazione.

Palazzo della Regione, sala Inguscio via Anzio, Potenza (PZ), dalle ore 9:30 alle 17:30.