MateraCamp 2009

Il MateraCamp è la “non-conferenza”  dei blogger e della rete lucana.

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Quest’anno il tema conduttore è legato all’economia e ai modelli di business nella rete e recita così: “come il web e la tecnologia possono aiutare l’economia a sconfiggere la crisi.”

Nella lista di interventi che trovate sul wiki, io vi segnalo quello di Lorenza e del gruppo degli scrittori collettivi in Second Life, che presenteranno il progetto di romanzo collettivo “La torre di Asian“.

Ricordatevi,  l’appuntamento è per sabato 2 maggio 2009 dalle 10,00 alle 18,00 presso la Mediateca Provinciale di Matera in Piazza Vittorio Veneto.

Grandi idee alla Microsoft

Su Dowloadblog leggo questa notizia: una grande azienda come la Microsoft esegue i suoi grandi licenziamenti.

Sarà che siamo europei, addirittura italiani, che non siamo proprio abituati alle cose grandi e dunque ci impressioniamo facilmente.

E’ che…. a noi…  ci fa una certa impressione sapere di un’impresa che dopo aver già licenziato 1.400 lavoratori ne annuncia altri 2.200 nei prossimi mesi…

Insomma proprio un bel grande primo maggio per i lavoratori Microsoft, non c’è che dire.

Ma intanto Brad Smith, Microsoft’s Senior Vice President, prima ci ricorda che negli States non c’è il primo maggio e poi  annuncia che  nel 2010 verranno fatte nuove assunzioni:  ” da 2.000 a 3.000 nuovi posti di lavoro”.

Cioè ?  Non ho capito ! Si licenziano 3.600 lavoratori per poi promette di assumerne due o temila?

Sti americani non avranno il primo maggio ma il “gioco delle tre carte”  lo conoscono benissimo.

:(

La vittoria del carciofo

Ne avevamo già parlato quiqui e oggi, dopo il voto contrario (21 contro 15) dell’Assemblée Nationale francese,  la legge contro il P2P voluta fortemente da Sarkozy,  è stata bocciata in modo abbastanza sonoro.

Anche se il risultato è momentaneo è comunque una vittoria per i cittadini francesi e le libertà civili contro gli interessi delle corporazioni:

« Il s’agit d’une formidable victoire pour les citoyens. Ce vote leur prouve qu’il est encore possible de se faire entendre. C’est un fantastique exemple de l’utilisation du Net pour contrer ceux qui tentent de le contrôler. Les libertés individuelles n’auront finalement pas été sacrifiées pour tenter de préserver les intérêts corporatistes de quelques industries obsolètes. La loi HADOPI a été enterrée plus tôt que prévu. »

Con queste parole Jérémie Zimmermann (co-fondatore e portavoce di “La Quadrature du Net”, il sito che in Francia si occupa, fondamentalmente, di informare i cittadini sui progetti di legge che minano le libertà individuali e collettive) ha espresso grande soddisfazione per il risultato raggiunto.

La Quadrature du Net, che ha agitato la rete francese ed europea contro la proposta di legge (un gruppo su Facebook e  una mobilitazione con il carciofo in pugno il primo aprile a Parigi) invita tutti i cittadini a non abbassare la guardia perchè  Sarkozy ha già annunciato che una nuova e identica legge vedrà la luce nei prossimi giorni.

Unico nota degna di rilievo è che in tutto questo tempo la rete italiana si è interessata poco della questione.

Pressappochismo, malattia infantile del giornalismo

Un consigliere provinciale di Potenza, Gianluca Manzi (qui l’elenco dei nostri amministratori provinciali), scrive una lettera “aperta” al ministro Brunetta per denunciare il “fannullismo” lucano nella pubblica amministrazione.

Risalto viene dato a questa notizia da Mara Vizzo sulle pagine di “Controsenso“, un giornale locale a distribuzione gratuita, del 28/3/09.

Entrambi, politico e giornalista, più che dimostrare l’entità del “fannullismo” mettono in mostra il “pressapochismo” della notizia e dell’informazione.

Il capogruppo dei verdi in consiglio provinciale, cercando di cavalcare la trigre del malcontento popolare, si lega al coro dei tanti che vedono internet come il male estremo della pubblica amministrazione e dunque dello spreco pubblico.

Le accuse “generiche” fatte ai lavoratori sono di quelle che fanno accapponare la pelle: “i lavoratori della Pubblica Amministrazione sarebbero propensi a distrarsi on line, trascorrerebbero diverse ore a comunicare con amici e parenti, a scambiare foto e video, a espletare, insomma, tutte quelle pratiche del web che oggi vengono riassunte sotto il termine generico di social networking“.

Come biasimare Manzi ? Dice la Vizzo la quale, aggiunge il carico da novanta: “i dati parlano molto chiaro“…  Ma quali sono i dati allarmanti ?

La solerte giornalista cita prima un dato che riguarda le visite globali fatte a Facebook in Italia (ma attenzione non si cita alcuna fonte) di «1 milione e 300 mila» e poi una ricerca condotta dalla NUS Business School dell’Università di Singapore che è del 2008 di cui su WebMaster Point del 22 settembre 2008 potete leggere qualche cosa !!!

Ma non è tutto. Oltre a riciclare una vecchia notizia, la giornalista rigira la frittata utilizzando dati che nella ricerca originale invece rilevano l’esatto contrario di quanto si cerca di sotenere nell’inetro articolo di Controsenso.
I rsultati della ricerca indicano che questa attività “non sottrae
produttività, anzi, rende il lavoro più piacevole e predispone il
dipendente a un atteggiamento più positivo nei confronti degli impegni
che deve portare a termine”.


Ma il problema è sempre lo stesso, si lanciano accuse generiche di “fannullismo” senza il dovere di dimostrare alcunchè portando a supporto dati ancora più generici che riguardano l’intera popolazione italiana e addirittura mondiale, per concludere cosa ? Che bisogna contenere lo spreco attraverso “intranet e non internet” e limitando le visite ai siti ufficiali.

Ma lo sanno il nostro consigliere provinciale e la nostra giornalista filo brunettiana che mezzora di vita di “un’auto blu” costa più di un mese di navigazione internet di mille dipendenti ?  Che 60 minuti di inattività di un dipendente pubblico costano assai meno di un minuto di inattività di un consigliere provinciale ? E che tra i tanti “enti inutili”  il suo caro Brunetta mette proprio al primo posto le Amministrazioni provinciali ?

iPhone 3.0

Si, se ne parla, anche molto, quindi vuol dire che la campagna di lancio è iniziata bene e se ancora non conoscete tutte le novità del nuovo firmware per l’iPhone potete trovare qui quanto basta e avanza.

In giro, ovviamente, c’è una beta  e chi l’ha provata conferma in qualche modo il mio sospetto: Apple cerca di far somigliare il proprio iPhone sempre di più a un telefonino.

Perchè acquistai l’iPhone ? Un po’ perchè in quel periodo ero alla ricerca di un nuovo telefono poichè il mio mi aveva letteralmente abbandonato e il desiderio di uno smartphone era molto forte. Passai dunque al setaccio tutto ciò che il mercato offriva in quel momento dividendoli, all’inizio, per S.O.:

Symbian, il più diffuso grazie Nokia e poi Palm, Windows (Pocket PC e Mobile Smartphone), BlackBerry,BREW e Linux.

Ma nella ricerca mi colpì anche il neonato di casa Apple che, a metà strada tra un iPod, un telefono e un palmare stuzzicò la mia fantasia.  Nello stesso periodo lo stesso dubbio assilava Giovy il quale dal blog lanciava  riflessioni utili proprio a chi, come me, viveva il “bilico” come stagnazione. Quale occasione migliore che bombardare di richieste uno come Giovy (che, bisogna dirlo, le cose le fa con i piedi per terra).

Ecco la decisione finale, lo compro… ma aspetto che arrivi quello bianco perchè “fa più Apple”

myiphone

Alla fine l’acquistai, forse, proprio perchè  era un po’ meno telefono, nel senso che gli mancavano gran parte di quelle funzioni che lo potessero definire tale.

Ma adesso il nuovo firmware glie le aggiunge tutte… sarà meglio ? sarà peggio ? boh…  Ma tanto, poi, è già pronto il 4G.

Il cannocchiale e i cattocomunisti

berluscanno

«Franceschini è un cattocomunista», ha sentenziato Silvio Berlusconi durante la consegna del premio “Oscar alla politica” organizzato da “Il Riformista“.

Perchè questa definizione così realistica, anche se datata, dell’attuale leader del PD ?  Qualcuno ha pensato alle influenze di Baget Bozzo, o a una delle sue solite boutade, di quelle che non hanno un retroterra culturale specifico ma vengono enunciate soltanto perchè, cacofonicamente, danno la sensazione di esprimere qualcosa di offensivo.

Ma no, ma no, ma no… invece tutto è racchiuso in un oggetto, il simuacro del premio: un cannocchiale.

Non può capire la sensazione del guardare attraverso quelle lenti chi non ha mai letto Wittgenstein, chi non è un filo Lippershey-Galilei-Kepleriano, o non possiede un blog sul Cannocchiale.

Quindi il nostro premier, da uomo semplice qual’è, da bambinone cresciutello, appena ricevuto il regalo lo prova, è più forte di lui, non ne può fare a meno.
Antonio Polito gli si avvicina e gli sussurra nell’orecchio: “Presidente guardate lontano?”, “macché” ha risposto lui, “guardo da lontano”.

Allora il buon direttore si è chinato in avanti per capire se l’oggetto fosse stato inforcato al contrario e se  Silvio stesse suggerendo una metafora dello sguardo storico del presente. Ma quando, poi ha pronunciato la frase  «adesso il Pd ha un leader catto-comunista» tutto è stato chiaro e la metafora si è infranta.

Berlusconi parlava del presente e il riferimento storico era giustappunto riferito a chi di quella storia ne è il fedele conservatore. Il messaggio non era per noi ma per chi vive in un altro spazio temporale, nell’epoca delle cose più semplici: bianco o nero, vivo o morto, cattolico o comunista: questa volta non è stata una gaffe ma soltanto meraviglia (guardate il Re è nudo).

Lo so che adesso state pensando che io farentichi, l’avrei pensato io stesso ma prima, però, di ascoltare la risposta di Franceschini dal vertice del PD: «tecnicamente lui è un clerico-fascista».

Ecco, lui l’ha compreso al volo e gli ha risposto non “per le rime”, come avrebbe fatto chiunque, ma  “per la storia” a cui entrambi si sentono legati.

Franceschini non dice “Berlusconi, invece, è un clerico-fascista” ma usa lo stesso codice e lo sottolinea, con “tecnicamente“.

Che significa tecnicamente?

Berlusconi è o non è un clerico-fascista?

Lo è soltanto tecnicamente ?

Oppure entrambi (Franceschinie Berlusconi) sono qualcosa soltanto tecnicamente ?

Insomma…  son quelle cose viste da un cannocchiale che a occhio nudo non s’apprezzano….

Dove vanno i blog?

Ma dove vanno i marinai
con le loro giubbe bianche
sempre in cerca di una rissa o di un bazar…

In un commento a un post precedente l’amico Antonio mi diceva che Facebook oramai sta affossando i blog. In verità è un’opinione abbastanza diffusa e molti amici hanno la stessa impressione (anche la mia cara prof. aveva gli stessi dubbi).

Io continuo a ripetere che Facebook, in quanto social network, svolge un ruolo diverso e migliore dei blog e se ne assottiglia un po’ lo fa soltanto nella direzione di quelli tenuti in piedi da “curatori estemporanei”.

Probabilmente il blog non è mai diventata una vera e propria moda e questo, credo, sia stata la sua vera fortuna.

Sicuramente il futuro prossimo ci vedrà impegnati in strumenti e sistemi diversi, probabilemnte transcomunicanti  ma angoli del tutto autonomi di gestione credo che difficilmente spariranno. Dunque il terreno del blog può rimanere fertile caratterizzandosi, come del resto stanno già facendo la maggior parte, più per l’approfondimento e la lunga meditazione che per l’aggiornamento pressante di questi ultimi anni.

Se prima bisognava scrivere uno o due pezzi al giorno per mantenere, se non accrescere, la fidelizzazione al proprio blog, oggi questo non è più necessario. Già con gli RSS, con i vari socialnetwork, i microblogging e  iltumblr i compiti e gli spazi del blog si erano via via sistematizzati. Da ambiente di scrittura “generico” a trecentosessanta gradi (con slanci a volte portalistici)  era divenuto, abbastanza velocemente, un luogo di interessi sempre più specifici. Adesso, a maggior ragione, tutta l’euforia da incipit, da chiacchiericcio e da rimbalzo (e tutta la passione per la condivisione) può essere incanalata in Facebook che questo lo fa veramente veramente molto bene.

L’esempio di questa tendenza, all’approfondire, ci viene dai carcerati per i quali curare un blog sta diventando il nuovo modo di comunicare con l’esterno, almeno stando a quel che dice Sam Stanfield.

Insomma, il blog ha lentamente spento il motore e naviga a vela: è più silenzioso, ha meno “nodi”  a disposizione,  fa meno miglia, ma in compenso ci vogliono buone braccia e tanta fatica per farlo andare avanti.

Perdonate la metafora ma mi serviva per ricollegarmi alle parole della canzone di Dalla citata all’inizio e anche per rilanciare la palla ad amici più esperti di me dei quali sarei felice (ma più curioso) di conoscere la loro opinione.

:)

Sognando California

Quand’ero ragazzo cantavo spesso “Sognando California” dei  Dik Dik (cover di California Dreamin dei Mamas & Papas) e con gli occhi chiusi cercavo di colorare tutti i pensieri “grigi” con luci che, da un immaginario caleidoscopio, fuoriuscivano sgargianti e liquide.  Tutto sommato era un esercizio benefico perchè, in qualche modo, mi ridava buon umore almeno per una mezza giornata.

[flash back: siamo alla fine degli anni sessanta e le canzoni durano un bel pò in classifica, quindi si cantano per lungo tempo]

In questi giorni cerco a fatica di distrarmi e di colorare i pensieri grigi ma non riesco a trovare la forza per non pensarci e allora, come fanno tutti gli ansiosi che scaricano su chiunque gli capiti a tiro la propria “carogna”, lascio qui due o tre piccoli appunti.

Alberto Asor Rosa riassume sul Manifesto i punti decisivi di una  “Deriva italiana“.

L’Unità spiega com’è fare uno sciopero virtuale con dei soldi veri (”Un attacco in grande stile al diritto di sciopero“) .

Pietro Ichino ritiene, invece,  utile e necessaria la proposta di Sacconi e invita il PD ad approvare la proposta del Governo.

Cielo grigio su
foglie gialle giù
cerco un po’ di blu
dove il blu non c’è
sento solo freddo
fuori e dentro me
ti sogno California
e un giorno io verrò….

Xstreet

Ho ricevuto questa mail

xstreet

che mi annuncia l’ufficialità del matrimonio, o meglio, l’inglobamento di Xstreet in Second Life.

Insomma Linden Lab, dopo aver visto crescere esponenzialmente  Xstreet SL come piattaforma commerciale ha capito che era meglio tenere “centralizzato” il mercato dei beni di Second Life.

Ma Linden Lab annuncia di avere dei  “piani su come integrare meglio Xstreet SL in Second Life”  e per fare di più, lancia l’dea nel forum per stimolare gli utenti sulle possibilità inestistenti di Xstreet.

Al momento potete continuare a usare questa piattaforma proprio come facevate prima: cambiare soldi o per acquistare cose (che poi vengono immediatamente consegnate in Second Life) eccetera, eccetera, in futuro si vedrà.

La scissione prossima

Dopo il licenziamento di Sansonetti da direttore di “Liberazione” nel partito della rifondazione, se qualcuno non se ne fosse ancora accorto, la divisione è ormai definitiva e irreparabile.  PRC si spacca in due, come una mela:  metà da una parte, metà dall’altra e Ferrero con il picciolo in mano.

Proviamo a dare una definizione sintetica e alla buona di queste due aree.

Una, quella che in più possiede il picciolo, che potremo definire “mistica”, è tutta prona nella ricerca di una posizione politica che scaturirà solo dopo una lunga e mistica ricerca, in solitaria, della propria identità, della propria essenza.

L’altra, deninita dalla prima “la quinta colonna del PD”,  sogna ad occhi aperti di andare in treno da Filadelfia aWashington, ma se questo non sarà possibile anche Bari Centrale-Roma Termini va bene.

La separazione ormai è cosa fatta e Alessandro ne approssima i contorni politici, con l’amarezza di chi è stato sempre lì, in attesa delle prove generali della scissione che avverranno a Chiangiano il prossimo 24 e 25 gennaio.

L'uomo invisibile

Una rilettura tardiva de “L’uomo invisibile” (Ralph Ellison,  1952), forse potrebbe giovare alla comprensione del cambiamento ?

Lo pensa Alessandro Portelli e ne parla su “Il Manifesto” sottolineando due frasi del discorso di Obama che fanno riflettere più di tutte le altre:

– l’America è un paese di cristiani e mussulmani, ebrei e indù e di non credenti

– l’America e quel paese dove un presidente che è appena andato via parlava direttamente con Dio e affermare, in un momento così solenne, che anche chi non crede è un cittadino come gli altri non è uno scherzo.