Ora pro Apple

Se ti appassioni alla religione, nel senso che ne studi un po’ la storia e l’evoluzione, ti rendi conto che la sua base logica si sposta, si modella, si mimetizza in funzione della cultura dominante delle comunità riuscendo a mantenere fermo il suo peso “irrazionale”.  L’uomo religioso, l’uomo credente, è colui che accetta che le scienze gli mostrino il mondo presente e il futuro prossimo (anche se in contrasto con la propria fede) ma non quello ultimo, ed è questa la sua forza: immaginare, pensare a un mondo di cui nessuna scienza può parlare.  Ecco perché siamo invasi da fedi a 360 gradi: amiamo il cibo, tifiamo per una squadra e viviamo di passioni sfrenate per gli oggetti; addirittura un 3% di scienziati si professa credente  (non ricordo quale scienziato aveva detto che non si meravigliava del  fatto che la maggioranza delle persone fossero religiose, mi il fatto che lo erano quel 3%). Non conosco la percentuale di religiosi tra i geek o tra i semplici appassionati di tecnologia ma di certo la Apple è un grande tempio e i suoi fanboy non guardano neanche più alle caratteristiche tecniche del prodotto ma si limitano ad apprezzarne quasi esclusivamente l’involucro.  Solo un uomo religioso può capire ed apprezzare Apple e che questa religione sia sottile e infingarda ce lo dimostra un solido e apprezzato commentatore tecnologico che mette da parte un 80% di “cosucce” che stanno al di là di un iPhone  per salvarne un 20 fatto di “design e immediatezza”.

Insomma, se non fossimo di fronte a un fenomeno religioso faticherei non poco a trovare il bandolo della matassa.

🙂

Geek a pochi soldi

Ho abbandonato definitivamente quel mondo inutilmente costoso della Apple da quando mi sono liberato anche dell’iPhone.

Di come ho sostituito, più o meno, egregiamente l’iPad ne ho già parlato qui mentre per la sostituzione del mio glorioso iPhone 3 (che ormai pedalava inutilmente in salita da quando è stato costretto ad abbandonare l’OS 3 per l’iOS 4)  la mia scelta è caduta sul Samsung Galaxy Ace: un telefono con sistema operativo Android 2.2.1, connessione 3G, Wi-Fi, bluetooth, peso 113 grammi, display 3,5″ (risoluzione 480×320), fotocamera 5mp, ecc…, che ho acquistato a € 199,00 (con un brand assolutamente invisibile della Wind) ma che potete trovare anche a meno spulciando le offerte su eBay.

In sostanza con con meno di € 350,00 è possibile avere un ottimo “tablet” e un ottimo telefono che nulla possono invidiare sia all’iPad che all’iPhone.

Punti forti la Apple, ovviamente, ne ha in quantità ma l’elemento negativo che li abbatte tutti è il prezzo e checché ne pensino tutti i melamorsicatisti, continuiamo ad essere di fronte più a un oggetto di moda che a una vera rivoluzione tecnologica. Io resto convinto che la nuova (e buona tecnologia) deve per forza avere un “buon” prezzo poiché i più adatti e i più capaci sono, paradossalmente, quelli che non possono acquistarla e, dunque, mi piace pensare che un ragazzo italiano possa acquistare un corredo geek a pochi soldi. Ci sarebbero, poi, da abbattere i pesanti costi di connessione alle reti, ma questo è un discorso molto più complicato che dovremo necessariamente affrontare.

Al momento non ho ritenuto necessario roortare il telefono perché, come dicevo prima, anche la presenza del brand è assolutamente non invasiva, ma se volete la tecnica è più o meno la stessa del Kindle Fire.

Ah, dimenticavo: tutte le App che usavo sull’iPhone le ho ritrovate sul Market di Google, quindi anche il mito dell’Apple Store sembra del tutto infranto.

🙂

Vetrine a pagamento


Come cambiano le cose? Sicuramente linearmente e a volte a salti ma raramente qualcuno torna sui suoi passi… Voglio dire che raramente mi capita di assistere, nella sfera delle attività economiche, che qualcuno faccia un passo indietro nei suoi profitti per stare più vicino ai consumatori.

Io mi sono sempre illuso che qualche “imprenditore” illuminato ogni tanto dimostri che si possono abbassare i prezzi di un prodotto soltanto rinunciando a una percentuale del proprio profitto.

Ma purtroppo la tendenza non è quella, evidentemente, se su melamorsicata viene pubbicizzato questo store di app tutte italiane ma con un piccolo prezzo per l’accesso. Si lo so che è un’app anchessa ma che senso può avere far pagare l’ingresso in un supermercato?

Sarebbe come, più o meno, rendere a pagamento le vetrine dei negozi.

Che senso avrebbe tutto questo?

Qualcuno dirà: ma sono solo 70 centesimi che non ripagano neanche il lavoro dello sviluppatore… Si è probabile ma in ogni caso nessun proprietario di negozio chiede un piccolissimo pagamento a chi guarda la sua vetrina attraverso un vetro che avrà pure avuto un costo.

Jailbreking dell'iPhone

Cos’è il  “jailbreaking” ?

Letteralmente significa  “rompere le catene”, dunque liberare il proprio apparecchio, nel nostro caso l’iPhone, dai blocchi imposti da Apple, per poter installare applicazioni a piacimento anche quelle “non  originali” (mentre la Apple spiega in questo documentoperchè non bisogna farlo).

Ovviamente non sono completamente d’accordo con le case costruttrici quando impongono legami che instaurano un nuovo tipo di proprietà. Personalmente preferirei essere l’unico e universale proprietario di un oggetto una volta acquistato, pagato e portato via, ma questo è un ragionamento che andrebbe sviluppato più ampiamente che adesso ci porterebbe lontano.

Quello che qui mi preme sottolineare e che va oltre i rimbrotti difensivi che in genere le software house mettono in campo per  salvare il proprio guadagno (comprese le strategie di comunicazione di tipo allarmistico), è questo:  fate quel che volete del vostro iPhone, è vostro e nessuno deve imporvi nulla. E’ vostro e potete spacchettarlo, liberarlo o anche lanciarlo dal decimo piano soltanto per vedere che effetto fa quanto si schianta al suolo.  Ok?

iPhone 3.0

Si, se ne parla, anche molto, quindi vuol dire che la campagna di lancio è iniziata bene e se ancora non conoscete tutte le novità del nuovo firmware per l’iPhone potete trovare qui quanto basta e avanza.

In giro, ovviamente, c’è una beta  e chi l’ha provata conferma in qualche modo il mio sospetto: Apple cerca di far somigliare il proprio iPhone sempre di più a un telefonino.

Perchè acquistai l’iPhone ? Un po’ perchè in quel periodo ero alla ricerca di un nuovo telefono poichè il mio mi aveva letteralmente abbandonato e il desiderio di uno smartphone era molto forte. Passai dunque al setaccio tutto ciò che il mercato offriva in quel momento dividendoli, all’inizio, per S.O.:

Symbian, il più diffuso grazie Nokia e poi Palm, Windows (Pocket PC e Mobile Smartphone), BlackBerry,BREW e Linux.

Ma nella ricerca mi colpì anche il neonato di casa Apple che, a metà strada tra un iPod, un telefono e un palmare stuzzicò la mia fantasia.  Nello stesso periodo lo stesso dubbio assilava Giovy il quale dal blog lanciava  riflessioni utili proprio a chi, come me, viveva il “bilico” come stagnazione. Quale occasione migliore che bombardare di richieste uno come Giovy (che, bisogna dirlo, le cose le fa con i piedi per terra).

Ecco la decisione finale, lo compro… ma aspetto che arrivi quello bianco perchè “fa più Apple”

myiphone

Alla fine l’acquistai, forse, proprio perchè  era un po’ meno telefono, nel senso che gli mancavano gran parte di quelle funzioni che lo potessero definire tale.

Ma adesso il nuovo firmware glie le aggiunge tutte… sarà meglio ? sarà peggio ? boh…  Ma tanto, poi, è già pronto il 4G.