Tagging blog posts

Quanto tempo impiega un blogger nell’aggiornamento del blog?

A questa e ad altre domande risponde l’ultima indagine che Technorati ha condotto sulla blogosfera.

Un blogger su quattro impiega circa dieci ore settimanali per aggiornare il proprio blog, solo un 15% impiega meno di un’ora alla settimana.

Mentre la maggior parte dei blogger gestisce da solo il proprio blog, uno su dieci paga un esperto per questo servizio e uno su cinque (Aziende) impiega personale a tempo pieno o part-time.
Secondo i dati di Technorati i blog più frequentemente aggiornati hanno maggiore authority rispetto a quelli con aggiornamenti discontinui.

L’uso dei tag è abbastanza frequente e una classifca stilata a giugno 2008 ne raccoglie i più popolari:
1. News (191.403)
2. Musica (71.531)
3. Video (63.855)
4. Internet (56.849)
5. Blog (56.733)
6. Politica (53.986)
7. Vita (52.805)
8. Business (50.413)
9. video (40.162)
10. Film (36.205)
11. Tecnologia (35.456)
12. Famiglia (34.745)
13. Viaggi (33.172)
14. Sport (31.646)
15. Entertainment (28.413)
16. Software (28.269)
17. Diario (28.499)
18. Follie (28.230)
19. Art (25.852)

Le categorie più gettonate sono, invece: news, musica, video e politica.

Otto blogger su dieci utilizzano il commento diretto sul proprio blog e hanno attivo un feed RSS. Una minoranza inserisce video e foto e aggiorna il blog attraverso dispositivi mobili.

Come un blogger attira attenzione (e visitatori)?

Techorati dice che i blogger sono veri e propri esperti delle risorse che generano traffico.
Le strategie principali sono: “listing their blogs” su Technorati e su Googlee, commentare o linkare altri blog che partecipano a un blogroll o a una blog directory; ma ricordarsi: tagging blog posts” è l’unico modo per essere trovati facilmente. Conta molto anche essere collegati ad altri siti web e avere un buon numero di link in ingresso (i migliori ne hanno in media 30).
Per “fidelizzare” l’utente, il blogger cerca di creare eventi appositamente pensati per i suoi lettori (il blogger conosce il proprio target).

Alla domanda: “avete creato un evento per i vostri lettori ?” il “Corporate blogger” risponde per ill 10%, quello professionale per l’8% e il blogger “Personal” per il 6%.

La stragrande maggioranza dei blogger monitorano le visite alle pagine almeno con cadenza mensile, mentre il 5% non se ne cura affatto. Gli strumenti più utilizzati sono Google Analytics (utilizzato da 2 a 3 blogger), SitemeterStatcounter (da 1 a 5 blogger), il 42% utilizza più di un servizio.

P2P libero in Spagna

Una sentenza del ribunale di Madrid stabilisce che scambiarsi link P2P non è reato.
Sharemula.com è una raccolta di link a collegamenti di ogni tipo di file che risiedono sui dischi dei netizen, ma nonostante questo, nel 2006, furono arrestate 15 persone per violazione del copyright. In tribunale, il giudice dell’epoca, prosciolse tutti gli imputati ritenendo che la raccolta di link, non poteva essere consideratta un reato. La parte avversa (tra cui Columbia, Disney, Iberia, Century Fox, Warner, Universal, Paramount, Sony e MGM) fece ricorso presso il Tribunale Provinciale di Madrid che invece, in questi giorni, ha confermato la decisione del giudice.
Dunque in Spagna fornire link non costituisce violazione del copyright. Il giudice, nel dispositivo della sentenza, ha chiarito che

se un sito web si limita soltanto a indicare all’utente dove trovare i link, anche diretti verso contenuti illegali, può ritenersi responsabile soltanto del link. E siccome un link è un semplice collegamento non può considerarsi una violazione.

Il capitano c'è

Del Piero

Del Piero

Grandissimo gol del capitano questa sera nello stadio Olimpico di Torino. Dall’altro lato c’era la squadra russa dello Zenit, ben messa in campo ma soprattutto con più della metà del campionato nelle gambe. La juventus voleva la vittoria e l’ha cercata per tutta la partita, fino a quella grande invenzione di un fuoriclasse come Del Piero.
Grande, grande Del Piero !

:-D

Sciopero della pagnotta

Le associazioni dei consumatori invitano tutti i cittadini a non acquistare tutti quei prodotti che hanno subito un gravoso aumento di prezzo (rispetto a un anno fa il prezzo della pasta è aumentato del 26%, il pane del 16%, pollo e patate oltre il 40%) per giovedì 18.
Si chiede inoltre “una tariffa sociale elettrica estesa anche al gas e l’Iva sul gas metano al 10% anche per il riscaldamento, sanzioni per le scuole e gli insegnanti che non rispettano il tetto di spesa previsto dalla legge, cartellini “antispeculazione” che indichino il prezzo di vendita al dettaglio accanto a quello finale, un meccanismo che obblighi le società petrolifere ad adeguare il prezzo della benzina alla discesa dei prezzi del greggio, non solo ai rincari, la riduzione delle accise da tempo promessa dal governo. E ancora: un recupero fiscale (con detrazioni o bonus) per almeno 300 euro a famiglia, delle maggior tasse che le famiglie stanno pagando per via dell’inflazione.

Secondo il dossier preparato dalle associazioni, gli aumenti comporteranno un aumento medio di € 617 a famiglia:

  • € 180 in più per il riscaldamento;
  • 120 per i prodotti alimentari (spesa anelastica all’interno della quale le speculazioni sono maggiori poichè sono prodotti che bisogna necessariamente acquistare);
  • € 55 per l’RC auto;
  • € 62 per la scuola;
  • € 312 per il gasolio, e € 204 per la benzina;
  • € 32/39 per il ristorante;
  • € 732 per l’affitto di casa.
  • Raddoppiate le spese per la manutenzione, per i mutui se a tasso variabile, e per l’ICI (€ 49 al mese in più pari a € 588 annui).

    Allora il 18 si protesta e si invita il presidente del Consiglio ad adottare provvedimenti in difesa del potere d’acquisto (i consumi sono scesi del 3-4%, mentre l’inflazione reale è ben più del 4,1% e si appresta a salire intorno all’8%) e a prevedere misure sanzionatorie laddove sono evidenti le speculazioni, come per gli aumenti di pane e pasta.
    Si aggiunga anche una utilissima sospensione di 3 ore dell’utilizzo del telefonino, così come proposto da un forum di Kataweb, per inviare un segnale forte alle compagnie telefoniche che proprio in questi giorni stanno mettendo mano, unilateralmente, alle tariffe.

    Mozzarella casalese

    Francesco Bidognetti, ex capo-clan della camorra e collaboratore di giustizia, nel ricostruire per i magistrati tutta l’attività criminale dei casalesi, ha delineato il quadro della “catena contaminata” del latte di bufale.
    Tutto nasce quando i casalesi iniziano a comprare terreni per seppellirvi i rifiuti tossici (provenienti soprattutto dal Nord): la terra rimossa la si usa per “i cantieri delle grandi opere” e i fondi rimasti contaminati vengono utilizzati per i pascoli e le stalle degli allevamenti della zona.
    Decine di stalle, migliaia di bufale importate clandestinamente dalla Romania, veterinari compiacenti e via alla nuova attività “artigianale” (neanche la brucellosi ostacolerà i casalesi).

    Francesco Schiavone mi rispose che quelle dei paesi dell’est non erano idonee alla produzione del latte ma solo per la carne. Mi spiegò tuttavia che le bufale della Romania potevano essere utilizzate per sostituire dei capi infettati destinati all’eliminazione, che dovevano essere occultati e sottratti agli abbattimenti disposti dall’autorità, al fine di continuare a usarle per fare la mozzarella di bufala. Mi disse che alcuni allevatori di Casale già stavano acquistando degli animali in Romania per sostituire le bufale infette”.

    [da L’Espresso]

    La giunta di Molfetta

    A Molfetta il TAR ha ordinato al sindaco, Antonio Azzolini, di rispettare lo statuto del Comune garantendo le pari opportunità inserendo, quindi, delle donne nella sua giunta tutta maschile.

    Sembra che Azzolini sia stato avvistato per le vie del paese “ve’ discherrénne sule sàule

    Molfetta

    Molfetta

    [via laRepubblica]

    D'avanzo un Travaglio?

    Ma che belle pagine gustose ti riserva un quotidiano, ogni tanto. E il caso di “La Repubblica” che il 13 maggio pubblica un articolo di Giuseppe D’Avanzo il quale si affanna a spiegare perchè, dopo le accuse di Travaglio a Schifani nella trasmissione “Che tempo che fa”, non bisogna stare (o credere) nè con l’uno e nè con l’altro (in medio stat virtus). Oggi lo stesso giornale pubblica un articolo dettagliato di Travaglio ove questi si difende con “dati alla mano” (rimadando al suo blog per una verifica effettiva delle “carte”).

    Che cosa è tutto questo ? Un esercizio di democrazia interna ? Una cosa è certa, non abbiamo a che fare con un “diritto di replica” dal momento che i due sono entrambi giornalisti (chi a tempo pieno chi meno) di “La Repubblica” e dunque siamo nel pieno di una polemica (al di là dei contenuti) interna al giornale.
    A chi crede il lettore di “La Repubblica” ? A D’Avanzo o a Travaglio ?
    E il Direttore responsabile con chi sta ? Quale linea segue questo quotidiano nazionale ?

    Allora mi è venuto un sospetto che “La Repubblica”-giornale stia sperimentando il giornale-Repubblica, cioè la stampa democratica, rappresentativa, abbandonando il “centralismo” democratico che aveva regnato fino a ieri.
    Chissà quando potremo vedere le primarie: con una tessera da “lettore-quotidiano” si potranno votare i componeti della redazione, del comitato e anche il direttore e poi tutti a congresso a festeggiare il gruppo vincente. Ma la minoranza verrà sempre rappresentata.

    Veline

    Veline

    Un italiano su quattro guarda ogni sera su Canale 5 ” il programma Veline” (che seleziona le due nuove ragazze per il ruolo di veline nella prossima edizione di Striscia la notizia). L’Espresso di questa settimana lo rivela in un’intervista a Ricci, contrapposto al duo Casini-Ratzinger. Casini ritrae, affranto, l’Italia come una società fatta di veline e calciatori e Ricci si chiede se è

    “meglio una ragazza che per un breve periodo mostra il sedere in televisione o uno come Casini che ci costringe a vedere la sua faccia per tutta la vita? Non è una battuta: lo scandalo non sono le veline. Sono i politici in processione da Bruno Vespa. E la smania di apparire, di occupare spazi a tutti i costi”.

    Nell’articolo viene anche citata la vicenda delle dimissioni di Alessandro Sortino dalle “Iene” per la non messa in onda del servizio alla famiglia Mastella (in particolare lo scontro del giornalista con il figlio di Mastella).
    E mentre Sabrina Guzzanti sta per essere indagata per “vilipendio” al Papa, sul suo blog ritorna il concetto di centralità delle “Veline” quando annuncia di voler imparare a ballare.

    Jerichow

    Jerichow

    Jerichow

    Ecco il film che ho visto a Venezia in “esterno notte” i film decentrati della 65° mostra internazionale d’arte cinematografica.

    Jerichow è un paese nel nord della Germania. E’ qui ritorna Thomas nella vecchia casa della madre appena defunta.

    Il film è un classico melodramma che si ispira a Qualcuno verrà.

    Regia: Christian Petzold

    Carramba Palin

    Veltroni e i suoi fedeli obamaniani ci hanno abituato a guardare la “galoppata” per le presidenziali USA come il nostro futuro prossimo politico.  Il nostro Walter si è rammaricato tantissimo di avere a disposizione soltanto poche migliaia di kilometri da percorrere (come se Obama avesse girato soltanto l’Idaho) ma di più non poteva fare.  Bisogna pure riconoscergli una certa continuità: da giovane, nel mentre i suoi compagni cercavano di imparare il russo come seconda lingua e si facevano crescere i baffi alla Stalin, lui col boccolo tifava per Kennedy  e ai Festival de l’Unità preferiva The Bossagli Intillimani. La maggior parte di noi, alla fine degli anni ‘70, aveva ancora l’anima divisa tra due  continenti di riferimento: uno per la politica e l’altro per lo spettacolo. Lui, invece, aveva un anima sola: l’America e basta. Al grido di “yes, I can” ha cercato in tutti i modi di dare finalmente corpo al suo sogno americano, ma gli italiani, che in cuor loro avevano sposato l’America già dagli anni del  boom economico, hanno capito che la strada era quella ma la direzione era diversa e hanno scelto McCain.

    In Italia dunque non ha perso Veltroni e ha vinto Berlusconi ma hanno perso i democratici e hanno vinto i repubblicani. Tutto il resto poi sono quisquilie, frange estreme minoritarie (e poco interessanti).

    Quindi se il clima è questo, mi son detto, non posso stare troppo staccato e come un bravo scalatore mi sono alzato sui pedali e ho rincorso il gruppo. Mi sono “sciroppato”, diligentemente, la convention  repubblicana e debbo dire che ne è valsa la pena. Lo spettacolo è veramente gustoso, interessante e a tratti comico (da fratelli Marx per intenderci). Ma la ciliegina è stato il discorso (guardatelo che ne vale la pena) di accettazione di investitura della Palin.

    Per quasi metà dell’intervento presenta i membri della sua famiglia, uno a uno, soffermandosi sulla figlia diciassettente in cinta, sul filgio in partenza per l’Iraq, sul marito fedele, la figlioletta e i nonni commossi. Ma se le vostre lacrime non hanno ancora risalito con forza il canale,  tenetevi forte: dopo avre parlato anche del suo ultimo genito, Trig,  purtroppo affetto da sindrome di Down, la telecamera continuerà a indugiare, lungamente, su questo bambino che con un “culp de theatre” passa di braccia in braccia da padre a figlia che amorevolmente lo coccola e gli sistema i capelli con la saliva.

    Questo si che è spettacolo e in 20 minuti la Palin tocca tutte le corde: odio razziale, decisionismo duro e puro  (lei continua astringere i pugni durante il discorso), esperienza di governo, effettività di un cambiamento concreto, ma soprattutto la famiglia, sempre unita comunque vada e soprattutto i figli con “bisogni speciali che ispirano un amore speciale”.  A questo punto i pori hanno irrigidito i peli della mia pelle e mi hanno scosso energicamente dai piedi alla testa, il brivido si è fatto sempre più intenso  per  tramutarsi in nausea (come quando mi è capitato di vedere la Carrà raccontare qualche disavventura commossa al pubblico di Carramba).

    St. Paul (Minnesota), 4 settembre… :-|