Il talento di Dio

Ci sono momenti nei quali, seduto in poltrona davanti alla TV, salti come un canguro per poi ricadere come una pera cotta quando ascolti “certe” interviste come quella fatta alla Vezzali appena dopo la conquista della medaglia d’oro (l’intervistatore parla di talento di Dio).

Lo so che diranno che da ateo non posso comprendere certi stati d’animo, però, come Majakovskij, ho sentito ritornarmi la pelle d’oca (quella che mi era venuta per la soddisfazione dell’evento sportivo) quando ho ascoltato l’intervista di Rai Sport e anche il giorno dopo leggendo commenti come questo di Panorama (da cui ho tratto la foto qui sopra) in cui lo sport deve necessariamente soccombere per fare posto al canonico “quadretto familiare”.

Da Panorama:

È buona, difende il Tibet, ama Giovanni Paolo II e Mark Spitz e vizia, com’è inevitabile, suo figlio Pietro, 4 anni, coccolato dal padre Mimmo, al secolo Domenico Giugliano, calciatore del Campobasso, serie D.

Ma cos’è sta roba ? ……

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