La Cina è uno di qui paesi dove la sorveglianza di massa è cosa normalizzata e istituzionalizzata ed è di questi giorni la notizia, data da The Intercept, dei due colossi tecnologici americani (Google e IBM) che da un po’ di anni aiutano il governo cinese a migliorare il loro sistema di controllo totale. Insomma se da un lato fanno finta di lamentarsi perchè sono bloccati dalla censura cinese, dall’altro collaborano al sistema di controllo e censura governativo.
La collaborazione avviene attraverso un’organizzazione non profit (la OpenPower Foundation) a cui partecipano Google, IBM, la cinese Semptian (nota alle cronache perchè un dipendente dell’azienda confessò che i prodotti tecnologici della società venivano utilizzati per monitorare l’attività in rete di 200 milioni di persone attraverso iNext, una società di facciata che oltre ad essere ubicata nella stessa sede di Semptian ne condivide anche i dipendenti) e Xilinx (produttore di chip) con l’obiettivo “ufficiale” di aumentare e dirigere l’innovazione cinese.
Cosa si intende, in questo caso, per innovazione? Semplice: produrre e mettere a disposizione tecnologia (anche microprocessori) in grado di analizzare grandi quantità di dati in modo più veloce ed efficiente.
Semptian è un’azienda fondata nel 2003 e da anni è partner del governo cinese che gli ha assegnato lo status di azienda nazionale e le aziende che ricevono tale status sono ricompensate con un trattamento preferenziale sotto forma di agevolazioni fiscali e altro.
Nel 2011, il settimanale tedesco Der Spiegel pubblica un articolo che mette in evidenza il contributo dato da Semptian agli aspetti tecnici di quel grande sistema di censura cinese su Internet (il blocco dei siti web che il governo ritiene indesiderabili) che va sotto il nome di National Firewall.
Nel 2013 Semptian inizia a promuovere i suoi prodotti in tutto il mondo e due anni dopo, con l’adesione alla OpenPower Foundation, comincia a utilizza la tecnologia americana per rendere più potente il suo sistema di sorveglianza.
Giusto per farci un’idea: Semptian, tramite iNext, ha messo su un sistema di sorveglianza di massa chiamato “Aegis” che analizza e archivia una quantità “illimitata” di dati, fornendo una profilazione accurata di ogni singolo cinese in rete. Ma non solo, perchè il controllo è invasivo e pervasivo e interessa, oltre internet, anche le reti telefoniche, consentendo di raccogliere il contenuto delle telefonate, delle e-mail, dei messaggi di testo; di conoscere la posizione del cellulare, le cronologie di navigazione web, della rubrica telefonica ecc…. Di tutti questi dai non si può certo dire che poi il governo cinese non ne abbia fatto tesoro nel perseguire gli attivisti per i diritti umani e tutti coloro che a qualsiasi titolo si siano dimostrati critici verso Xi Jinping.
Sono circa 800 milioni i cinesi su Internet e quindi il potenziale numero di persone da seguire e di dati da analizzare è davvero enorme. Al momento la tecnologia di Semptian analizza, a loro dire, migliaia di terabit al secondo e sembra che stiano analizzando “soltanto” i dati di un quarto della popolazione online.
The Intercept ha pubblicato anche un breve video dove viene mostrato il funzionamento di Aegis. E’ possibile inserire qualsiasi tipo di dato per la ricerca, anche semplicemente il numero di cellulare, per ricevere informazioni sull’attività del dispositivo: dalla mappatura degli spostamenti georeferenziati, all’app di instant messenger; dall’attività su un forum a un commentto su un blog, ecc…. Il sistema, inoltre, registra anche l’audio di una telefonata, il contenuto di un messaggio di testo o di una e-mail.
E’ già dal 2015 che Semptian è entrata a far parte di OpenPower Foundation (il cui presidente è Michelle Rankin della IBM e il direttore Chris Johnson di Google) e sul proprio sito web dichiara di “lavorare attivamente con aziende di livello mondiale come IBM e Xilinx” e queste aziende, certo, non possono dire di ignorare di cosa si occupi specificatamente la Semptian; anzi a dicembre, quest’azienda è stata invitata ufficialmente al summit che OpenPower hanno organizzato a Pechino, e qui ha dato una dimostrazione pratica dell’utilizzo di questa sua nuova tecnologia di analisi video sviluppata per il “monitoraggio dell’opinione pubblica”. Alle domande specifiche fatte a un portavoce della OpenPower Foundation circa i rapporti di lavoro della non profit con Semptian, questi si è rifiutato di rispondere dicendo solo che “la tecnologia che passa attraverso la Fondazione è di uso generale, disponibile in commercio in tutto il mondo e non richiede una licenza di esportazione negli Stati Uniti“. Questo è quanto basta?