A Matera e a Pignola per il Linux Day 2015

123832479-e4234ef5-19e4-4afe-84bf-752864114d90Se non avete mai sentito parlare di Linux, non avete idea di cosa sia un software libero e neanche immaginate cosa voglia dire “open source”, forse è il caso di fare un salto alla giornata del Linux Day 2015 che si svolge oggi in tutta Italia (qui c’è una mappa per trovare quella più vicina).

Linux Day è una manifestazione organizzata in tanti eventi locali che dal 2001 promuove e diffonde sul territorio italiano sia il sistema operativo GNU/Linux che il software libero. E’ promossa da Italian Linux Society (ILS) ed è organizzato localmente da gruppi di appassionati che solitamente si aggregano in Linux User Group (LUG).

Anche quest’anno si ripeterà in 96 città italiane con una serie di eventi in contemporanea.

Il Linux Day lucano vede impegnati l’OpenLab Matera e il Pignola Linux Users Group.

A Matera la partenza è alle 10,00 presso #CasaNetural in via Galileo Galilei. Qui l’OpenLab illustrerà i propri progetti di sviluppo e ricerca e metterà a disposizione dei visitatori gli strumenti e le conoscenze necessarie ad un primo approccio al sistema operativo libero e all’open-source.

A Pignola, presso la palestra della scuola media di via Cristoforo Colombo, il Linux Users Group farà una sessione mattutina dedicata esclusivamente agli studenti dell’IC di Pignola, mentre dalle 15 alle 21 l’ingresso sarà aperto a tutti. Sarà interessante scoprire come, in open source, è possibile realizzare un sistema di Home Theater, giocare con uno sparatutto, utilizzare un drone, creare una macchina virtuale, usare un braccio meccanico, oppure vedere come funziona una serra intelligente.

Sia a Matera che a Pignola la parola d’ordine sarà Installation Party che vuol dire: porta con te il tuo pc e prova, insieme agli organizzatori, a far “sparire Windows” dalla macchina.

Dalla Basilicata alla Luna

2015-03-28_161325Bertrand  Russell, nella sua Storia della filosofia occidentale, racconta che Pitagora aveva delle particolari credenze intorno alle fave, ai galli bianchi, al pane, ai boccali e alle rondini. Se sia stato un campo di fave a procurargli la morte, non lo sappiamo ma è certo che sia stato a Metaponto, in quella che sarà definita Magna Grecia.
Tutto questo per dire che in Basilicata si possono rincorrere anche storie come questa o come quelle raccontate nel documentario  “Dalla terra alla Luna” di Liberascienza, presentato nel Centro Cecilia di Tito.

Dalla terra alla Luna

E’  un breve filmato  che, oltre a ispirarsi a  Verne e a Méliès, ha come unico scopo quello di intrecciare storie di scienza e turismo lucano: di dimostrare che la scienza è un modo di raccontare un territorio; un modo singolare e affascinante di narrare la terra e forse anche la Luna.

In mezzora Vania Cauzillo (regista del documentario) e Pierluigi Argoneto (autore/attore e presidente di Liberascienza) provano a dare un assaggio di come si può attraversare la Basilicata inseguendo e raccontando quei luoghi che hanno visto nascere idee e teorie scientifiche.

Sono racconti spesso sconosciuti o mai narrati, che fanno emergere curiosità interessanti sul rapporto che lega la terna pitagorica a Metaponto; la sprirale logaritmica  al castello di Lagopesole; Leonardo Fibonacci  al castello di Melfi;  oppure   la Luna con Sasso di Castalda e con Matera.

Ho trovato il corto “Dalla terra alla Luna”  (anche se realizzato “artigianalmente”)  ben  strutturato nel suo racconto e con delle ottime animazioni grafiche che accompagnano didatticamente le scene.

Una perplessità, però, mi ha accompagnato per tutta la mezzora del filmato: perché scegliere il racconto di una ragazza che deve partire  per andare all’università fuori della Basilicata?

Ah si, un’altra perplessità c’é….    ma ancora si usa fare presentazioni riservando le prime file per le personalità politiche?