Teano Jazz 2009
Mingus Dynasty Band
Ho trascorso 2 giorni a Teano per la XVII edizione dell’omonima rassegna jazz.
Delle quattro serate in programma ho scelto quella di venerdì 3 luglio con la Mingus Dynasty composta da:
Boris Kozlov (bass)
Donald Edwards (drums)
Orrin Evans (piano)
Craig Handy (alto sax – flute – soprano)
Wayne Escoffery (tenor sax)
Alex Sipiagin (trumpet)
Ku- umba Frank Lacy (trombone – vocals)
e quella di sabato 4 luglio con la David Sanborn Band composta da:
David Sanborn (sax)
Ricky Peterson (keyboard)
Mike Pope (bass)
Nicky Moroch (guitar)
Gene Lake (drum)
Martin Jaconsen (sax)
Nicolas Garde (trumpet)
Lionel Segui (trombone)
Che dire ? Beh (in ordine):
1) la Mingus Dynasty è stata godibilissima ed emozionante per l’energia e per la passione che la band ha profuso dal primo al’ultimo brano.
2) Grazie alle incertezze metereologiche questo concerto si è tenuto al coperto, nell’auditorium, con un buon risultato sia acustico che climatico.
3) Per David Sanborn, invece, l’organizzazione ha fatto di tutto per ritornare nella location consueta del festival dove è stato consumato il doppio, se non triplo, scompenso organizzativo-musicale:
a) Samborn è stato poco al di sotto delle capacità di un Fausto Papetti, sia per la scaletta musicale che per l’assortimeno della band;
b) la famosa “lochescion” teanese altro non è che una terrazza con un’acustica “fetente” con contorno di discosi di tutti i politici locali e tanto di bancarelle di prodotti tipici da vera sagra paesana.
Insomma pessima musica in, ancor, peggior posto.
Conclusione: per fortuna la prima serata ha compensato il tutto, sia il brutto concerto di Sanborn che la visita ad una Teano assurdamente adagiata nell’incuria e nell’abbandono più assoluto.
Per riprenderci abbiamo visitato l’abbazia di Montecassino e il vicino cimitero polacco. Un consiglio: andateci perchè ne vale la pena.