La scissione prossima

Dopo il licenziamento di Sansonetti da direttore di “Liberazione” nel partito della rifondazione, se qualcuno non se ne fosse ancora accorto, la divisione è ormai definitiva e irreparabile.  PRC si spacca in due, come una mela:  metà da una parte, metà dall’altra e Ferrero con il picciolo in mano.

Proviamo a dare una definizione sintetica e alla buona di queste due aree.

Una, quella che in più possiede il picciolo, che potremo definire “mistica”, è tutta prona nella ricerca di una posizione politica che scaturirà solo dopo una lunga e mistica ricerca, in solitaria, della propria identità, della propria essenza.

L’altra, deninita dalla prima “la quinta colonna del PD”,  sogna ad occhi aperti di andare in treno da Filadelfia aWashington, ma se questo non sarà possibile anche Bari Centrale-Roma Termini va bene.

La separazione ormai è cosa fatta e Alessandro ne approssima i contorni politici, con l’amarezza di chi è stato sempre lì, in attesa delle prove generali della scissione che avverranno a Chiangiano il prossimo 24 e 25 gennaio.

La festa di Liberazione a Venezia

Sono stato a Firenze nei giorni della festa del PD e, quasi sfiorandola (tutto quel verde mi dava su i nervi), ho optato per una fiorentina oltre l’Arno; poi son partito per Venezia dove c’era la Festa di Liberazione. Qui, evitando distrattamente il comizio di Ferrero, mi sono dedicato allo spirito vero della festa: Lady SweetyMaeva Lil’Sugga hanno fatto saltellare per 2 ore i giovanissimi rifondaroli mentre quelli più “attempati” facevano la fila per assaggiare la cucina tipica “veneziana-rifondarola”. Per non essere risucchiato indietro di qualche anno (c’era pure il gioco del tappo… pensavo non si facesse più), ho resistito alle varie carni alla brace e mi sono dedicato alle sarde in saor al baccalà mantecato e alle patatine fritte, oltre qualche litro di birra.

Che dire… è stata veramente una bella festa !