La congiura antiBoffo

Le informazioni distruttive si possono raccogliere, fabbricare o distorcere isolando un fatto vero dal suo contesto e manipolandolo con cura “, ed era quanto cercavo di dire qui e che oggi Giuseppe D’avanzo,  su “Repubblica”,  afferma con più chiarezza, ricostruendone oltre che un accurato retroscena anche “la scena del delitto”.  Su quella scena ci sono anche le impronte di Berlusconi e di Bertone.

D'avanzo un Travaglio?

Ma che belle pagine gustose ti riserva un quotidiano, ogni tanto. E il caso di “La Repubblica” che il 13 maggio pubblica un articolo di Giuseppe D’Avanzo il quale si affanna a spiegare perchè, dopo le accuse di Travaglio a Schifani nella trasmissione “Che tempo che fa”, non bisogna stare (o credere) nè con l’uno e nè con l’altro (in medio stat virtus). Oggi lo stesso giornale pubblica un articolo dettagliato di Travaglio ove questi si difende con “dati alla mano” (rimadando al suo blog per una verifica effettiva delle “carte”).

Che cosa è tutto questo ? Un esercizio di democrazia interna ? Una cosa è certa, non abbiamo a che fare con un “diritto di replica” dal momento che i due sono entrambi giornalisti (chi a tempo pieno chi meno) di “La Repubblica” e dunque siamo nel pieno di una polemica (al di là dei contenuti) interna al giornale.
A chi crede il lettore di “La Repubblica” ? A D’Avanzo o a Travaglio ?
E il Direttore responsabile con chi sta ? Quale linea segue questo quotidiano nazionale ?

Allora mi è venuto un sospetto che “La Repubblica”-giornale stia sperimentando il giornale-Repubblica, cioè la stampa democratica, rappresentativa, abbandonando il “centralismo” democratico che aveva regnato fino a ieri.
Chissà quando potremo vedere le primarie: con una tessera da “lettore-quotidiano” si potranno votare i componeti della redazione, del comitato e anche il direttore e poi tutti a congresso a festeggiare il gruppo vincente. Ma la minoranza verrà sempre rappresentata.