SGOMBERATO IL CSOA ANZACRESA DI POTENZA

Mercoledì 13 dicembre 2017, dopo 15 mesi d’occupazione, il Csoa Anzacresa di Potenza è stato sgomberato.

L’atto, mascherato da un movente legalitario, è un chiaro gesto volto a reprimere ogni tipo di dissenso. C’è una volontà da parte delle istituzioni, inquadrabile nel più ampio contesto nazionale, di eliminare ogni critica politica e movimento che, dal basso, senza compromessi, porti avanti un percorso di riappropriazione di spazi e vite attraverso l’autogestione.
La stessa amministrazione comunale potentina, dopo aver constatato la solidità strutturale del palazzetto, ha espressamente ammesso di non avere fondi o progetti che possano rendere fruibile l’Ex Coni, che quindi tornerà inevitabilmente ad uno stato di degrado e abbandono.

La città sarà intanto privata di tutte le iniziative e le attività che gratuitamente si tenevano ogni giorno nel Centro Sociale e che, interrotte bruscamente, lasceranno in molte/i l’amaro in bocca e la consapevolezza di dover lottare. Ciò che spinse alla nascita del Csoa Anzacresa era la voglia di cambiamento, la necessità di uno spazio libero da logiche economiche e di potere, la rabbia di fronte alla vita precaria che ci viene imposta.
Privando la città dell’Anzacresa, le istituzioni non spegneranno la voglia di vivere i rapporti sociali in maniera differente e libertaria.
La lotta continuerà con maggiore determinazione e accresciuta consapevolezza.
Non ci fermeremo e non ci faremo intimidire da tutte le strategie repressive messe in atto contro chiunque viva di cambiamento.
Consapevoli delle difficoltà che ci aspettano e forti del percorso fatto guardiamo ad un presente fatto di lotta e dissenso.
LE CITTÀ RESTANO A CHI LE AMA!

IL COLLETTIVO ANZACRESA RESISTE!

Il rinnovo della carta di identità elettronica

La nostra storia inizia con la scadenza della carta di identità elettronica del mio amico Gerry, emessa cinque anni fa.

Gerry,  notata la scadenza ravvicinata della propria c. i. elettronica, si reca presso la sede più vicina dell’ufficio anagrafe del comune di Potenza.  Ha in testa la certezza che il rinnovo di quella tessera, con quel bel chip in bella mostra, sia roba da era elettronica finale: infilare la tessera in un “coso”, il pollice e la faccia in un altro e contemporaneamente dichiararsi italiano “a voce”.  Insomma roba da “Minority Report”, o giù di lì…

Niente di tutto questo: il comune gli rilascia un bel certificato, formato A4, con tanto di timbro, nel quale si dichiara che la carta n.xxxx è valida fino al……. e l’impiegato dell’anagrafe si premura pure di raccomandare all’amico di portare sempre con se, insieme alla carta di identità, quel pezzo di carta.

Ma che bel documento elettronico che ha adesso in tasca Gerry. Quella carta  che col tempo aveva ridotto le sue dimesioni e racchiuso tutte le informazioni necessarie all’interno di un involucro più sicuro e resistente,  si ritrova, in 3 minuti, quintuplicata in dimensioni e irrimediabilmente indebolita: avete mai provato a portare un foglio A4, stampato da una stampate laser, piegato in quattro all’interno di un portafogli ?

Ma come siamo arrivati a questo ? Semplice una legge del 2008:

Legge 6 agosto 2008, n. 133
Art. 31. Durata e rinnovo della carta d’identità
1. All’articolo 3, secondo comma, del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, le parole: «cinque anni» sono sostituite dalle seguenti: «dieci anni» ed e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Le carte di identità rilasciate a partire dal 1° gennaio 2010 devono essere munite della fotografia e delle impronte digitali della persona a cui si riferiscono.».
2. La disposizione di cui all’articolo 3, secondo comma, del citato testo unico di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, come modificato dal comma 1 del presente articolo, si applica anche alle carte d’identità in corso di validità alla data di entrata in vigore del presente decreto.
3. Ai fini del rinnovo, i Comuni informano i titolari della carta d’identità della data di scadenza del documento stesso tra il centottantesimo e il novantesimo giorno antecedente la medesima data.

Intanto il comma 3 dice che il comune doveva avvisare il mio amico Gerry sulla scadenza della propria carta e poi non mensiona alcun certificato di rinnovo anche se non so come il comune possa superare l’ostacolo della data di scadenza impressa sulla tessera.

Ma siccome “mal comune è mezzo gaudio”  leggetevi questo post  e scoprirete non solo tutta la storia contorta di questa benedetta tessera ma da commenti ccome questo, scoprirete l’assurdità tutta italiana:

“Io ce l’ho da 5 anni e l’ho rinnovata lo scorso 8 maggio. Mi hanno dato un comune foglio di carta formato A4 che attesta la proroga del documento per altri 5 anni da allegare alla carta scaduta. Sono andata in Tunisia con gita organizzata da tour operator e non mi hanno fatto nemmeno fatto varcare la soglia rimettendomi sullo stesso aereo di arrivo che rientrava. Il documento non è stato riconosciuto mentre chi aveva la vecchio documento cartaceo con il timbro di rinnovo è entrato tranquillamente. Non ho altro da aggiungere valutate voi”