Probabilmente in ritardo (ma forse ancora in tempo) il buon Antonio ingrandisce con lente bifocale un argomento da agenda lucana: la “card–carburante” che il buon governo mette a disposizione dei lucani a mo’ di risarcimento per le devastazioni ambientali causate dalle trivellazioni petrolifere.
Il rimborso di circa €90,00 dovrà essere richiesto a Poste Italiane ma soltanto da coloro che esibiscano la patente!!!
Sorvolando, come fa Antonio, sull’esigua entità del rimborso (quasi ovunque in Italia ammonta a 30 euri mentre in Basilicata sarebbe di 90) e anche sul fatto, non meno importante, che una buona parte di questi soldi sono maggiorati da un prezzo “inutilmente” pagato a Master Card e a Poste Italiane (proprio come accadde con la fallimentare carta dei poveri); mi pare urgente invece, sottolineare il concetto di cittadinanza che è insita in questa decisione, ovvero: secondo questo governo è cittadino (lucano) non chi risulta tale da una carta di identità o documento simile rilasciato dal comune di residenza ma semplicemente da un permesso di guida. In sostanza è come se ci dicessero: andate a votare con la patente e non con il certificato elettorale.
E’ questa, a mio avviso, l’aberrazione più totale: l’innovativa riscrittura di una regola di acquisizione della cittadinanza che, probabilmente, concederà d’ora innanzi la Motorizzazione Civile.
Di modi per distribuire questi rimborsi ve ne sarebbero stati a migliaia, a partire dal fatto di presentarsi con una carta di identità da qualche parte o vederseli recapitare a casa, così come vengono recapitate le tasse, direttamente dal comune o da quei solerti uffici esattori che per 2 lire ti bloccano l’auto. Insomma chi conosce è sa chi sia cittadino è il comune che sa a chi spedire un assegno non trasferibile e non Poste Italiane.
Ma il concetto resta uno solo e cioè una inutile furberia elettoral-populista che con questo stratagemma prende 2 piccioni con una fava: risparmiare su una buona fetta di popolazione (minorenni, anziani e non patentati) e far intascare un po’ di soldi a Poste Italiane e a Master Card.
Cosa resta da fare a noi poveri cittadini?
Rifiutare la carta organizzando e motivando pubblicamente il rifiuto attraverso la costituzione di comitati “cittadino” che diano risalto all’evento. E se non lo si fa adesso…. quando?
Altrimenti domani si va a votare con la patente!