Chi l’ha detto che un blog debba essere una democrazia rappresentativa, o una forma di socialismo anarchico, oppure la sputacchiera malferma di un angolo informatico… Io resto fermamente convinto che un blog, come proprietà privata (come casa propria), è quello che ci piace (non che “sappiamo”) fare, ci piace dire o pensare in un dato momento. Ecco perchè quelli che (la maggioranza) hanno un blog come il mio (diario on line) di cazzeggio “avariato”, che fanno di mestiere qualcos’altro (che il proprio mestiere non include necessariamente un blog) si interrogano in modo cadenzato sul perchè di un impegno comunicazionale.
Però quelli come me ogni tanto restano allibiti di fronte a disclaimer simili:
Non ve la prendete se il vostro commento verrà tagliato, modificato o eliminato: per evitare che questo succeda, sforzatevi di essere concisi, di rispettare persone e opinioni, e per quanto possibile di non andare fuori tema. Cercheremo di farlo anche noi.
Modificato !!! Lo so che in casa d’altri non si bestemmia, non ci si scaccola, non si rutta né si scorreggia ma pretendere che l’ospite parli per forza la nostra lingua, con il nostro accento e non commetta errori (anzi gli facciamo trovare un fogliettino con su prestampato il commento) è proprio il massimo.
Leggetevi il commento (quartultimo) di Valentina al post di Maistrello che, secondo me, centra bene l’argomento “regole di un blog” e che io interpreto come possibilità di “eliminazione dei commenti”, soprattutto per chivorrebbe censurare, modificare, tagliare.