redditi d'Italia

L’Italia è una penisola lunga (1.800 chilometri) e stretta, spezzata (non divisa) in due da un burrone profondo che separa il suo territorio (realmente e non idealmente) in due isole. Beh, fin qui niente di nuovo se non la conferma che la separatezza più che geografica o culturale ha una natura reddituale.
I redditi 2006, confrontati con quelli del 1999 (considerando anche l’inflazione), fanno scaturire una classifica che vede in coda tutte le regioni del sud (il solo contribuente calabrese ha perso in media, in otto anni, il 14% del proprio reddito).
Continuando sull’indagine del “Sole” leggiamo che Milano (€ 23.183 a contribuente, con un +10,6%), Bologna (€ 20.890, +6,8%) e Roma (€ 20.193, +4,6%) sono in testa mentre Napoli (€ 13.650, – 6,6%), Palermo (€ 13.472, -5,2%) e Crotone (€ 9.356, -18,7%) sono in coda alla classifica.
Potrà sembrare scontato, ma a me desta preoccupazione leggere nell’elenco dei comuni più ricchi e più poveri la sfilza di città, tutte del sud, dove “si campa”, con un quarto di quanto “si vive” al nord del paese e se si vuole sprofondare nello sconforto totale basta guardare l’elenco completo dei comuni.
Se questa sarà la base da cui decollare per il federalismo fiscale stiamo veramente freschi.

[via IlSole24Ore]

Regole per un blog

Chi l’ha detto che un blog debba essere una democrazia rappresentativa, o una forma di socialismo anarchico, oppure la sputacchiera malferma di un angolo informatico… Io resto fermamente convinto che un blog, come proprietà privata (come casa propria), è quello che ci piace (non che “sappiamo”) fare, ci piace dire o pensare in un dato momento. Ecco perchè quelli che (la maggioranza) hanno un blog come il mio (diario on line) di cazzeggio “avariato”, che fanno di mestiere qualcos’altro (che il proprio mestiere non include necessariamente un blog) si interrogano in modo cadenzato sul perchè di un impegno comunicazionale.

Però quelli come me ogni tanto restano allibiti di fronte a disclaimer simili:

Non ve la prendete se il vostro commento verrà tagliato, modificato o eliminato: per evitare che questo succeda, sforzatevi di essere concisi, di rispettare persone e opinioni, e per quanto possibile di non andare fuori tema. Cercheremo di farlo anche noi.

Modificato !!! Lo so che in casa d’altri non si bestemmia, non ci si scaccola, non si rutta né si scorreggia ma pretendere che l’ospite parli per forza la nostra lingua, con il nostro accento e non commetta errori (anzi gli facciamo trovare un fogliettino con su prestampato il commento) è proprio il massimo.

Leggetevi il commento (quartultimo) di Valentina al post di Maistrello che, secondo me, centra bene l’argomento “regole di un blog” e che io interpreto come possibilità di “eliminazione dei commenti”, soprattutto per chivorrebbe censurare, modificare, tagliare.

I maggiori motori torrent

[Questo post è un copia-incolla]

Siccome trovo “estremamente” interessante il post di geekissimo ne incollo qui la sua parte essenziale.

Se qualcuno dovesse riscontrare dei problemi per l’accesso al celeberrimo motore di ricerca torrent consiglio di utilizzare i DNS di OpenDNS. Comunque esistono centinaia di altri motori di ricerca torrent ecco perché voglio segnalarvi la lista fatta da thebrainmachine. Ed ecco i 50 motori di ricerca per file torrent:

The Pirate Bay vs Berlusconi

Dopo la chiusura di Colombo ora è toccato anche The Pirate Bay. L’autorità giudiziaria italiana (sempre lo stesso giudice Giancarlo Mancusi) chiude la porta d’accesso al motore di ricerca torrent (DNS e indirizzo IP).

The Pirate Bay, che nel frattempo ha messo su un accesso italiano nuovo di zecca (LaBaia) è partita subito al contrattacco con un post dal titolo eloquente:

Fascist state censors Pirate Bay”.

The Pirate Bay dice, con estrema semplicità che l’Italia è un paese governato da un leader fascista il quale è a capo di un impero mediatico oltre che proprietario di “un sacco di aziende che sono in concorrenza con il pirata Bay“.

In ogni caso The Pirate Bay è molto ottimista circa la riuscita del proprio ricorso perchè avendo già “avuto scontri in precedenza in Italia” annuncia con gaudio:

Noi vinceremo anche questa volta.

Agglutination metal lucania festival

Si può raccontare qualcosa che si conosce poco di cui qualcuno te ne ha parlato così bene ? Si, ed è proprio questo il caso.

Mio filgio ha paretecipato, sabato 9 agosto, a Sant’Arcangelo alla quattordicesima edizione dell’Agglutination metal festival.

Un incontro nato una decina d’anni fa (prima a Chiaromonte)come rassegna di gruppi emergenti del Rock-Metal, è diventato un appuntamento fondamentale, e fisso, del genere per tutto il centro-sud.

Coso del biglietto venti euro e, sempre a detta di mio figlio, orgnanizzazione assolutamente migliorabile sia per la logistica (sembra che le bottigliette d’acqua siano finite quasi subito – ma non so se questo era un trucco per vendere bevande più costose) che per l’alternarsi dei gruppi (ma questo credo che sia quasi naturale quando sul palco debbono avvicendarsi più gruppi).

Per il resto tanta buona musica, tanto metal a tutto spiano.

Ecco tutti i gruppi partecipanti: NEFERTUMDENIEDSAVIOR FROM ANGERDGMMETAL GANGDOMINEDISMEMBERVISION DIVINEDARK TRANQUILLITY.

(Sempre a detta di mio figlio) Ne è valsa, ma veramente, la pena !

Il talento di Dio

Ci sono momenti nei quali, seduto in poltrona davanti alla TV, salti come un canguro per poi ricadere come una pera cotta quando ascolti “certe” interviste come quella fatta alla Vezzali appena dopo la conquista della medaglia d’oro (l’intervistatore parla di talento di Dio).

Lo so che diranno che da ateo non posso comprendere certi stati d’animo, però, come Majakovskij, ho sentito ritornarmi la pelle d’oca (quella che mi era venuta per la soddisfazione dell’evento sportivo) quando ho ascoltato l’intervista di Rai Sport e anche il giorno dopo leggendo commenti come questo di Panorama (da cui ho tratto la foto qui sopra) in cui lo sport deve necessariamente soccombere per fare posto al canonico “quadretto familiare”.

Da Panorama:

È buona, difende il Tibet, ama Giovanni Paolo II e Mark Spitz e vizia, com’è inevitabile, suo figlio Pietro, 4 anni, coccolato dal padre Mimmo, al secolo Domenico Giugliano, calciatore del Campobasso, serie D.

Ma cos’è sta roba ? ……

:-|

Né con la Russia né con Solzenicyn

Non volevo parlare della morte dello scrittore russo per due semplicissimi motivi che, poi, in realtà sono riassumibili in un solo: “Arcipelago Gulag” non mi piaceva (il secondo è che Aleksandr Solženicyn mi era antipatico).

Adesso che Solženicyn è morto non so se mi dispiace per non aver letto nulla, ma in quegli anni, pur non essendo proprio filosovietico, l’URSS rappresentava “per noi” l’unico bastione opposto agli Stati Uniti. Soltanto qualche anno più tardi questo libro di Timofeev mi allargò un orizzonte sconosciuto. Ma come se fossi stato marchiato indelebilmente, Solženicyn continuava a restarmi antipatico, posizionandomi in quell’area (ibrida) “di mezzo” del tipo “né con la Russia né con i socialtraditori”.

Però ricordo in quegli anni che mentre l’Azione Cattolica diffondeva e invitava a leggere “Arcipelago Gulag”, io avevo letto qualche cosa di tipo contro-informativo che bollava il libro come un gran contenitore di bugie rientranti nel quadro di una precisa “campagna antisovietica coordinata dagli Stati Uniti” (del tipo: “un arcipelago di bugie”).

Solženicyn, comunque, non era certo l’unico scrittore che non “leggevamo”; la compagnia era bella folta ed accomunava tutti gli autori che non superavano quel filtro “controculturale” con il quale interpretavamo il mondo.

E va bé…..